Il Cervello al tempo del Corona Virus
L’organo umano che ha subito il primo e più importante impatto dalla pandemia da Corona Virus è il nostro Cervello.
In realtà è l’area limbica del nostro cervello quella più coinvolta poiché ha un ruolo di centralina d’allarme che si attiva, in prima battuta, in caso di pericolo e che provoca una delle nostre emozioni primarie: la paura!
La paura è stata a lungo studiata da scienziati di tutto rispetto come Paul Elkman che ha classificato le nostre emozioni primarie che sono “automatismi” che si attivano in caso di stimoli esterni.
Volendo descrivere la nascita ed il percorso della paura nel nostro cervello possiamo partire dallo Stimolo Emotivo, attivato da un evento esterno, intercettato dal TALAMO (centro di smistamento dei messaggi da inviare nelle altre parti del cervello) e tradotto in segnale elettro-chimico. Il segnale elettro-chimico viaggia, a seconda dell’importanza e della velocità di reazione richiesta, dal talamo verso l’AMIGDALA attraverso una cosiddetta “via bassa” e veloce oppure “via alta” direttamente dal talamo alla CORTECCIA SENSORIALE (sede del raziocinio e ragionamento) in caso di richiesta di risposta più lenta.
Volendo analizzare la “via bassa”, ovvero quella più coinvolta in caso paura e di richiesta di reazione veloce, passa attraverso L’AMIGDALA, che è chiamata così poiché è a forma di mandorla (amigdala proviene dal greco e che significa proprio mandorla) e si trova nell’area limbica di entrambi gli emisferi del cervello.
La paura si manifesta con un innalzamento della pressione sanguigna, aumento della frequenza del battito cardiaco, della sudorazione soprattutto alle mani e dell’irrigidimento dei muscoli insomma si prepara tutto il corpo a scattare e reagire all’imprevisto.
L’amigdala, in collaborazione con la Corteccia Sensoriale, ci permetterà di attivare, a seconda l’importanza e la pericolosità dell’evento da affrontare, tre diverse reazioni: Combattere, Fuggire o Paralizzarsi.
Nel nostro caso e nel contesto attuale possiamo affermare che, dopo aver considerato che la “fuga” è impraticabile e che “combattere” contro un nemico bastardo ed invisibile è impossibile, abbiamo adottato la terza delle possibilità ovvero “stare fermi” (a casa) per evitare il passaggio del virus e l’impennata dei contagi.
Ma in questi giorni abbiamo conosciuto anche la cugina della paura “l’ansia” che subdolamente provoca innumerevoli danni al nostro sistema nervoso poiché non produce un piano di azione razionale ed immediato ma innesca le cosiddette seghe mentali. Tutte ciò può indurre a comportamenti compulsivi-ossessivi con una conseguente sovrapproduzione di ormoni dello stress capeggiati dal cortisolo, difficile da assorbire, eliminare e controllare.
Ritornando alla paura, soprattutto quella attuale da pandemia, se non si può eliminare va accettata e metabolizzata attraverso alcuni suggerimenti: 1. Il cervello è un organo sociale ed il fatto che una emozione primaria come la paura, a volte anche invalidante, è in questo momento trasversale e universale può darci la forza di superarla tutti insieme; 2. Non nascondiamo la paura per il giudizio degli altri poiché è proprio il doverla affrontare che innesca il “coraggio”, negare la paura è solo da incoscienti; 3. Parlatene con i vostri parenti ed amici vi renderà forse più fragili ma sicuramente più vicini ed umani; 4. Superare la paura richiede forse tempo ma l’importante è pianificare una reazione positiva che possa produrre la circolazione nel corpo di ormoni salutari che instillano comportamenti ottimisti ed evitino la creazione di paure croniche come le fobie quali l’ipocondria.
Credetemi “andrà tutto bene!”
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